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STORIA FONDAZIONE

Le premesse


Questo capitolo della storia del Fila inizia il 19 luglio del 2006, quando un gruppo di visionari (in rappresentanza dei Gruppi Organizzati, del Comitato Dignità Granata, dell’Associazione Memoria Storica Granata, del Centro Coordinamento Toro Clubs e una trasversale rappresentanza granata della Circoscrizione IX), si riunisce con un obiettivo che in quel momento avrebbe potuto sembrare folle. Rompere il vincolo di contemporaneità tra l’edificazione del supermercato (attualmente collocato in Via Giordano Bruno) e i lavori di ricostruzione del Fila. Questo vincolo, pensato per evitare colpi di mano da parte della proprietà Cimminelli, risultava ormai un’arma a doppio taglio. La proprietà del supermercato premeva (giustamente, in fin dei conti) per poter costruire, pertanto il rischio che pur di andare avanti, sul Fila venisse perpetrato un altro scempio era ormai imminente e molto elevato. Quindi la scelta, seppur molto difficile, di far proseguire i “mercanti” e proteggere almeno ciò che ancora restava del Tempio.
Contestualmente però, il 24 di quello stesso luglio, nello stesso documento consegnato nelle mani del sindaco Chiamparino e di tutti gli assessori e consiglieri comunali, oltre a rescindere il vincolo, si ribadiva la richiesta di bloccare ogni tipo di edificazione nel quadrilatero. Per quanto riguarda i palazzi, va necessariamente ricordata la petizione al Consiglio Comunale, che vedeva come primi firmatari, Luisa Bergoglio, Lorenzo Armando e Roberto Barbieri, che di fatto ha rappresentato la prima scintilla per tutto quanto successivamente si è verificato.
Lo stesso giorno, l’assessore Viano incontrava i tifosi firmatari del documento e si impegnava a considerarne attentamente le richieste.
Nel settembre 2006, alla luce della decisione della Città di spostare i diritti edificatori dei palazzi previsti sul quadrilatero del Fila in altra area, i visionari tornano all’attacco, richiedono all’amministrazione comunale di convocare un “Tavolo” di lavoro che raccogliesse la partecipazione della Città, della Circoscrizione IX, del Torino Fc e dei tifosi. Il Tavolo avrebbe dovuto essere quell’organismo destinato a cercare la strada migliore per ricostruire il Filadelfia restituendo così la giusta dignità alla memoria di quel luogo.
La richiesta viene accolta da Montabone, all’epoca assessore allo sport, che incontra i tifosi e accetta di farsi promotore del Tavolo di lavoro, comincia così l’avventura del “Tavolo per il Filadelfia”.


Tavolo per il Filadelfia - i primi incontri

 

Il 14 novembre del 2006 si svolge il primo incontro, vede la partecipazione della Città, del Torino Fc rappresentato da Cairo, della Circoscrizione IX e dei rappresentanti dei tifosi. Questi ultimi, per la prima volta, ammessi a partecipare a decisioni che riguardano, in primo luogo, proprio loro. In questo primo incontro si stabilisce che l’unica strada praticabile per accomunare pubblico e privato sia quella della Fondazione. Già in questo incontro vengono fissati i primi “paletti” che affinati, integrati e definiti saranno quelli che si attesteranno nel cuore dello Statuto a fissare i confini che nessuno dovrà mai superare a tutela della “sacralità” del luogo Filadelfia.
L’incontro successivo viene fissato a distanza di ben tre mesi dal precedente. Il 6 febbraio del 2007. In questa fase i tifosi si rivelano sicuramente i più attivi della compagine “tavolesca”, infatti si presentano direttamente con una bozza di Statuto che in questo incontro viene consegnata all’amministrazione. Su questo impianto, con notevoli sforzi e incredibili equilibrismi di mediazione, sarà costruita quella che è diventata la bozza definitiva, approvata dal Consiglio Comunale il 25 febbraio 2008 e di conseguenza da tutte le associazioni presenti al Tavolo.

Successivamente, nell’ottobre 2008, quando ormai si è prossimi a recarsi dal notaio per Costituire la Fondazione, l’Assessore Viano convoca le parti componenti il Tavolo informandole della sussistenza di ipoteche insistenti sull’area.
La presenza di queste ipoteche rende di fatto impossibile il lavoro della Fondazione, pertanto si decide di procrastinare la costituzione della Fondazione al momento in cui le ipoteche fossero cancellate.

Purtroppo, la questione delle ipoteche si è protratta per oltre due anni, soltanto alla fine di dicembre del 2010 si è conclusa la lunga trattativa tra l’Assessorato allo sport (che nel frattempo era passato da Montabone a Sbriglio) e l’Avvocatura della Città di Torino, da una parte e l’Agenzia delle Entrate dall’altra.
Questo lunghissimo tempo ha comportato una sorta di “pausa tecnica” tanto sgradita, quanto necessaria, dal momento che, come detto, non era assolutamente considerabile l’ipotesi di costituire la Fondazione con l’area del Fila ancora gravata dalle ipoteche.
Successivamente alla cancellazione delle ipoteche, la Regione Piemonte ha confermanto la volontà di entrare come socio fondatore nella Fondazione Filadelfia.

 

L'attuale Fondazione

 

Il 28 marzo 2011 viene firmato presso la sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata di Villa Claretta a Grugliasco l'atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia che ha come obiettivo primario quello di rimettere in piedi il glorioso impianto storico che ospitò le imprese del Grande Torino e le partite della squadra granata sino al 1963.

Della Fondazione fanno parte il Comune di Torino, rappresentato dall'Assessore allo Sport, Stefano Gallo, la Regione Piemonte, rappresentata dal consigliere Gianluca Vignale, il Torino F.C., rappresentato dal direttore generale, Giuseppe Ferrauto, e da sette associazioni di tifosi di cui fanno parte i rappresentanti della curva Maratona e della curva Primavera, della Associazione Memoria Storica Granata, del Circolo Soci Toro, dell'Associazione ex Calciatori Ganata, degli Angeli del Filadelfia e del Comitato Dignità Granata.

A novembre 2012 il Sindaco di Torino, Piero Fassino, dopo aver incontrato il presidente Urbano Cairo, ha confermato l'impegno della Città a versare alla Fondazione 3,5 milioni di euro da destinare alla ricostruzione dello Stadio.

Nel 2013 non approvato il piano di fattibilità del nuovo stadio, sulla base della disponibilità finanziaria di 8 milioni di euro assicurata da Città, Regione Piemonte (attraverso un mutuo presso il Credito Valtellinese) e la Fondazione Mamma Cairo.
Nel 2014 la Fondazione affida a SCR Piemonte l'incarico di stazione appaltante per il seguimento dell'intero processo costruttivo.
Viene indetta una gara d'appalto per la ricostruzione dello Stadio Filadelfia il 2 giugno 2015 e aggiudicata al team di imprese guidato dall'astigiana CS Costruzioni. Il 17 ottobre 2015 di presidente della fondazione, Cesare Salvadori, succeduto a Luigi Chiabrera, procede la posa della prima pietra del nuovo Stadio Filadelfia, insieme agli assessori Stefano Gallo e Giovanni Maria Ferraris, Urbano Cairo e Paolo Pulici, con la benedizione di Don Riccardo Robella, data la recente scomparsa del presidente onorario della Fondazione, don Aldo Rabino.

 

Il Nuovo Stadio Filadelfia

Il nuovo complesso, concepito come "Casa del Toro", è un impianto sportivo dotato di un campo principale in erba è riscaldato con quasi 4.000 posti e un campo secondario anch'esso in erba e riscaldato, destinato a ospitare gli allenamenti della prima squadra e le partite della formazione Primavera.

Completeranno complesso la sede del Torino F.C., la sede della Fondazione Stadio Filadelfia e una foresteria per i ragazzi del settore giovanile - compresi nel secondo lotto dei lavori - il Museo del Torino che costituiscono il terzo lotto di lavori.

 

Crowdfunding

Con la posa della prima pietra, il 17 ottobre 2015, è stato avviato anche il progetto di raccolta fondi dai tifosi "Insieme per il Fila" promosso dalla Fondazione Stadio Filadelfia, che ha permesso ad oggi di raccogliere donazioni per circa  800.000 euro, destinati al completamento delle opere del secondo terzo lotto.

Con parte di questi fondi sono stati realizzati i Pennoni della Memoria, intitolati ai Campioni che hanno fatto grande la Storia del Torino e che hanno trovato sponsor in Acqua Minerale Valmora, Battaglio, Beretta, Buon Riso, Deluxe Facility Services, Pastificio Bolognese, Reale Mutua, Fondazione Cottino  e negli eredi di Pianelli/Traversa/Navone.

 

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